mercoledì 14 gennaio 2009

BE FREE

Tah, pubblichiamolo questo articolo! ..che mi viene da associare lo scialpinismo a un'idea di libertà, vette, neve vergine e incontaminata.
Poi qualcuno scialpista per allenamento o semplicemente per fare uno sport, ma questa è un'altra cosa.
A me l'alpinismo porta in luoghi silenziosi e più o meno selvaggi .. e se devo arrancare sulla pista almeno ci vado di notte in compagnia della luna ..

Sulla neve è comparso lo “scialpipista”

Lo scialpipista. Vent’anni fa questa specie non esisteva ancora; i loro progenitori vivevano solo allo stato brado, tra valli incontaminate e boschi, sulle creste sferzate dal vento, sulle distese vergini di neve fresca, con gli occhi che guardavano sempre lontano: erano gli scialpinisti.
Potevi incontrarne casualmente qualche branco che attraversava fugacemente una pista, per poi sparire nel bosco e ricomparire come puntini colorati lontani, su qualche cima, lasciando dietro sé solo l’immancabile scia a zig-zag delle pelli di foca. Gli scialpinisti conoscevano la montagna ed i suoi pericoli, le slavine ed i segni che annunciavano la tormenta, le tracce di animali sulla neve, partivano prima dell’alba e si scambiavano cioccolata, the caldo e racconti sulle vette, prima della discesa; essi guardavano agli sciatori su pista un po’ come i camosci guardano le capre, o i fagiani le galline nel pollaio: una specie simile con cui non accoppiarsi. Ma l’evoluzione naturale è imprevedibile: annate siccitose e senza neve spinsero qualche individuo della specie ad avventurarsi sulle piste innevate artificialmente, all’inizio di nascosto, nelle ore notturne o di primo mattino, poi anche in pieno giorno, e la sorpresa fu grande: niente più slavine, neve liscia e battuta, sguardi ammirati dagli sciatori in cima, incredibilmente, canederli e stinco di maiale in un caldo rifugio: era nato lo scialpipista! Nel giro di due decenni questa nuova specie a poco a poco ha soppiantato la specie primitiva, che si è quasi estinta; esistono ancora esemplari di scialpinista sul Lagorai, uno ne è stato catturato con le reti in Brenta, e scialpinisti con radiocollare sono stati liberati in Val di Fassa per il ripopolamento, proprio mentre scriviamo. Sono invece in continuo aumento gli scialpipisti che ogni domenica risalgono lungo gli impianti del Bondone, della Paganella, etc., superattrezzati e con lo sguardo fisso sul cardiofrequenzimetro. Occhi che non guardano più lontano.
Franco Garzon

1 commento:

Alessandro ha detto...

Ciao! Questa dello scialpipista ha un po' scosso gli animi di tutti gli scialpinisti...
Parole veritiere purtroppo :-(.