domenica 17 agosto 2008

IL GRANDE CASSIN

Dal libro Capocordata di Riccardo Cassin - CDA Vivalda Editori, un passo del diario scritto dal Grande Alpinista nei giorni trascorsi in parete assieme a Vittorio Ratti durante l'apertura della Via alla Cima Ovest di Lavaredo.

[...] Abbiamo appetito. "Mangiamo qui?" - "Se rimandassimo al prossimo tiro di corda?"
Sette ore ci abbiamo messo a superare il tratto successivo: sette ore senza tregua, tirando il fiato appesi ai chiodi, lottando a denti stretti con la montagna che si difendeva accanitamente. Quattro ore ho impiegato per fissare un chiodo su quella muraglia che mi buttava indietro, inesorabilmente. Alla fine ci sono riuscito. Il ferro è sicuro, ma sono giunto al termine delle corde: fra me e Ratti non ci sono punti dove egli possa sostare, e allora sale per circa dieci metri fino al primo chiodo saldo che incontra, fa due staffe con il cordino, si appende alla parete stando nel vuto e manovra le mie corde affinché io possa procedere. Lo avverto di fare attenzione, mi alzo di circa un metro al di sopra di quel chiodo che mi è costato tanta fatica e cerco di metterne un altro. Capisco però che il nuovo chiodo non dà affidamento e mentre tasto per fissarne uno più sicuro, quello parte e faccio un volo di circa un metro. Per fortuna il chiodo sotto tiene. Risalgo, riprovo, torno a volare, e ogni volta è uno sforzo estremo. Devo fare pause per rilassare i muscoli quel tanto che la posizione lo consente, e per scaricare la tensione nervosa. Tre volte volo, ma sono più testardo di questo cocciuto lastrone che mi sovrasta. E finalmente il chiodo entra [...]"

Nessun commento: